A Verona Romana
Noi ragazzi e ragazze delle classi quinte della scuola primaria Aleardi di Quinto, martedì 22 Aprile 2025, siamo andati in uscita didattica a Verona romana, le cui origini risalgono al 89 a.C. La linea 13 del bus ci ha condotto fino a piazza Bra; da lì ci siamo spostati all’arco dei Gavi, costruito originariamente sulla via Postumia dalla gens Gavia durante l’età repubblicana, per poi essere demolito nel 1805 dai francesi di Napoleone per ragioni militari e riedificato nel 1932 dal Comune di Verona nella piazzetta a fianco di Castelvecchio. Percorrendo l’antica via Postumia (costruita per collegare Genova con la città Verona fino ad arrivare ad Aquileia per ragioni militari e per facilitare gli scambi), siamo arrivati a porta Borsari (Iovia) così chiamata in epoca medioevale per i bursarii che riscuotevano le imposte sulle merci e che consentiva l’accesso alla città. Proseguendo sulla stessa via, che coincide con il Decumano Massimo, siamo arrivati a Piazza delle Erbe, un tempo antico Foro romano le cui dimensioni erano decisamente più ampie e che rappresentava il centro della vita civile, economica e religiosa della città ed i cui resti si trovano nella parte nord della piazza, sotto palazzo Maffei. La nostra passeggiata è proseguita fino alla fine del Cardo Massimo (altra via importante) dove abbiamo raggiunto Porta Leoni di cui rimane metà facciata interna. Ultima tappa irrinunciabile è l’Arena, edificata nella prima metà del I sec. d. C., formata in origine da tre anelli, ma di cui rimane il muro del secondo anello non essendoci più quello esterno. All’interno si svolgevano spettacoli e combattimenti fra gladiatori (che duravano dalla mattina al tramonto), ma anche cacce di diverso tipo. Aveva una capienza massima di 30000 persone. L’Arena era protetta da una muraglia costruita dall’imperatore Gallieno nel 265 a.C. allo scopo di proteggere la città dalle minacce esterne. Il nostro interessante itinerario si è rivelato istruttivo e costruttivo perché ci ha permesso di indagare sulle antiche origini della nostra città agevolato, oltretutto, da una bella giornata di sole.